L’evoluzione e la convergenza delle tecnologie verso l’ICT hanno fatto in modo che un semplice Sistema di Sicurezza Integrato non fosse più un mondo isolato dal resto delle infrastrutture, dei servizi e delle applicazioni aziendali.
Big Data, Internet of Things, beacon, analisi video, realtà aumentata, comunicazioni wireless, geolocalizzazione e data science sono alcune delle tecnologie innovative oggi disponibili che stanno avendo un impatto enorme sui mercati consumer e che rapidamente stanno avendo un’influenza altrettanto importante su mercati B2B come security, safety ed energy management.
L’innovazione tecnologica in corso segna quindi un momento di discontinuità con il passato e offre grandi possibilità di miglioramento di efficacia ed efficienza del sistema di sicurezza e dell’azienda, attraverso la condivisione delle infrastrutture informatiche, l’ottimizzazione dei processi e l’interazione delle applicazioni che li governano.
Questo duplice obiettivo di miglioramento ha incrementato la necessità di interazione fra tutte le strutture aziendali.
Il modo migliore per realizzarla è costituito dallo scambio di informazioni fra le diverse applicazioni che governano i singoli processi del sistema di sicurezza, in una parola, interoperabilità.
Risulta quindi fondamentale disporre, anche per il sistema di sicurezza, di un sistema di gestione predisposto ad accogliere e sfruttare tutte le potenzialità delle tecnologie future senza precludere l’utilizzo e sfruttamento dei sistemi legacy, che sia in grado di offrire nativamente tutte le funzionalità richieste dalle attuali esigenze aziendali. Non è infatti immaginabile che il nuovo sistema non garantisca la possibilità di preservare tutti gli investimenti fatti in passato in termini di sicurezza fisica attiva ed è importante che non precluda, anzi preveda, la possibilità di adottare tutti i nuovi strumenti che il progresso tecnologico metterà a disposizione.
Gli PSIM (Physical Security Information Management) hanno costituito sicuramente un enorme passo avanti rispetto ai predecessori ISS (Integrated Security Systems).
Sono software che mettono a disposizione una piattaforma e applicazioni in grado di organizzare, analizzare e gestire tutte le informazioni provenienti dai sottosistemi che controllano, si concentrano sulla raccolta degli allarmi e sulle procedure passo passo per la loro gestione, unificando l’interfaccia utente e fornendo un unico cruscotto dove le informazioni provenienti dai diversi sottosistemi vengono presentate. Sono perciò lo strumento indispensabile per rendere unificata e semplice la gestione di tutto il complesso e variegato mondo dei sistemi di sicurezza come i sistemi antintrusione, videosorveglianza e di controllo accessi, anche se su questi ultimi l’integrazione non sfrutta al meglio l’enorme massa di informazioni in essi contenuta.
Uno PSIM è in grado di fornire una rapida panoramica dello stato complessivo del sistema che governa, non solo in termini di allarmi, guasti, malfunzionamenti, ma soprattutto nell’ottica del monitoraggio della situazione in tempo reale. Ma per un miglioramento deciso della efficacia del sistema e della sua efficienza è necessario che il sistema sia in grado di mettere in atto automaticamente o di proporre le migliori contromisure adatte a fermare, o quantomeno arginare, la specifica minaccia in atto, analizzando in tempo reale le informazioni a sua disposizione ed elaborandole secondo opportuni algoritmi di analisi situazionale.
Tralasciando tutte le tipiche funzionalità di un buon sistema integrato di sicurezza, uno PSIM è in grado di fornire una rapida panoramica dello stato complessivo del sistema che governa, non solo in termini di allarmi, guasti, malfunzionamenti, ma soprattutto nell’ottica del monitoraggio della situazione in tempo reale.
Ma per un miglioramento deciso della efficacia del sistema e della sua efficienza è necessario che il sistema sia in grado di mettere in atto automaticamente o di proporre le migliori contromisure adatte a fermare, o quantomeno arginare, la specifica minaccia in atto, analizzando in tempo reale le informazioni a sua disposizione e fornendo il maggior numero di dettagli possibili, non limitandosi a rilevare e riportare gli stati dei sottosistemi, ma elaborandoli secondo opportuni algoritmi di analisi situazionale.
L’esigenza di disporre di un software proattivo nell’analisi non è ancora stata espressa in modo chiaro dal mercato, semplicemente perché nessun sistema era in grado di offrirla. Per questa ragione e per distinguersi dai concorrenti abbiamo definito Openware un FIP/PSIM, dove FIP sta per Full Interoperability Platform.