Da una parte il potenziale di tecnologie sempre più affinate basate su cloud computing, edge computing e intelligenza artificiale, e dall’altra abitudini cambiate radicalmente e probabilmente in modo definitivo dalla pandemia, con un sempre maggiore ricorso allo smart working, al monitoraggio remoto degli ambienti lavorativi e all’utilizzo di sistemi ibridi di connettività.
Edge computing nella videosorveglianza
In questo scenario si innesta anche il tassello importantissimo della sicurezza fisica rappresentato dalla videosorveglianza, che vedrà nei prossimi anni un ricorso sempre più marcato all’edge computing, un modello di calcolo distribuito che ha l’obiettivo di elaborare i dati il più possibile vicino al luogo dove vengono generati.Un modello che si sta imponendo anche grazie alla diffusione del 5G e dell’Internet delle cose (IoT).
L’edge computing può essere un elemento chiave nelle applicazioni di sorveglianza intelligente che sfruttano particolari algoritmi di “deep learning” per la raccolta e l’analisi dei dati in tempo reale, riducendo tra l’altro notevolmente i falsi allarmi provocati da animali, ombre, vento. Secondo l’analisi State of the Edge 2021 Report di The Linux Foundation, il mercato globale dell’edge computing arriverà a 800 miliardi di dollari entro il 2028.
Il ricorso all’intelligenza artificiale
Anche l’intelligenza artificiale sarà sempre più protagonista nell’ambito della videosorveglianza, con sistemi in grado di rilevare la temperatura corporea, capire quali sono le fonti di calore che non sono generate dalle persone, verificare accessi fraudolenti e così via. Secondo la società All the search di Avira Group, il mercato della sorveglianza e della sicurezza basato sull’intelligenza artificiale raggiungerà i 4,46 miliardi di dollari nel 2023.
L’Internet delle cose nell’ambito della videosorveglianza è già ampiamente impiegato, ma l’analisi intelligente di audio e video e la disponibilità dei dati anche sulle applicazioni mobili permetterà sempre di più di ampliare la gamma di potenziali opportunità, sfruttando sistemi e piattaforme aperte e integrate.
«Cloud computing, Edge computing e intelligenza artificiale – spiega Gianluca Pagani di Cogen, società specializzata in sistemi integrati di sicurezza all’insegna della Security 4.0 e dell’interoperabilità – rappresentano indubbiamente il presente e il futuro della sicurezza fisica, inserite nel contesto strategico dei sistemi integrati di sicurezza che offriamo nell’ottica dei valori ormai irrinunciabili di apertura e interoperabilità».