Un malintenzionato forza una porta o una finestra ed entra nell’edificio. Scatta l’allarme interno e il colpo può riuscire o meno in base alla tempestività dell’intervento della vigilanza o delle forze dell’ordine. Se però quell’edificio ha anche un valido sistema di protezione perimetrale esterno il ladro avrà la vita molto più difficile, perché sarà più probabile che possa essere intercettato prima ancora che riesca ad entrare, limitando quindi anche i danni alle strutture fisiche.
Le tecnologie disponibili
In molti casi la protezione perimetrale è un asso nella manica per aumentare la sicurezza complessiva di una struttura e potenziare le protezioni standard interne. Ma quale sistema o sistemi scegliere?
Ci sono diverse tecnologie a disposizione per la protezione perimetrale, ognuna delle quali ha dei vantaggi e altrettanti svantaggi.
Le classiche telecamere rappresentano la soluzione relativamente più economica, ma di notte hanno una capacità di rilevazione limitata e i costi di manutenzione possono essere elevati in aree molto vaste. Possono essere utili anche le barriere a infrarossi o i cavi sensibili. Funzionano bene anche al buio, ma è opportuno abbinarli a sistemi di videosorveglianza tradizionali per la verifica degli allarmi.
Tra i vantaggi la possibilità di passaggio di personale tra il recinto e l’edificio, mentre tra gli svantaggi sono da segnalare attività costanti di manutenzione e taratura. Funzionano bene anche al buio le barriere a micro onde e meglio ancora quelle a doppia tecnologia, che includono sia infrarossi che microonde, ma anche in questo caso sono necessarie le telecamere a circuito chiuso per la verifica degli allarmi.
Un’ottima soluzione da prendere in considerazione sono le telecamere termiche abbinate ad efficaci algoritmi di video analisi, efficaci sia di giorno sia di notte e insensibili a nebbia, pioggia e fumo. Hanno costi di manutenzione bassi e un consumo elettrico contenuto. Di contro, se sono adatte alla rilevazione delle persone non lo sono per la loro identificazione, vista la risoluzione molto bassa.
Quale sistema scegliere?
La scelta della tecnologia migliore è tutt’altro che facile perché, come abbiamo visto, ognuna di esse ha pregi e difetti importanti e occorre valutare caso per caso qual è la più adatta o il sistema migliore per combinarle, considerando anche tutto quello che si deve prevedere a valle della rilevazione, come i sistemi di intelligenza artificiale e le piattaforme di gestione unificata capaci di far dialogare tra di loro i vari sistemi di sicurezza implementati da un’azienda.
In questo contesto può fare la differenza l’attività di aziende specializzate proprio nella gestione integrata della sicurezza fisica. Come Cogen, ad esempio. È una società che opera all’insegna della Security 4.0 e dell’interoperabilità, offrendo servizi di consulenza, progettazione, assistenza e manutenzione su impianti integrati di sicurezza che spaziano dalla videosorveglianza all’antintrusione, affidandosi a tecnologie sempre più affinate basate su cloud computing, edge computing e intelligenza artificiale.
«Siamo strutturati per essere i partner delle aziende che vogliono adottare le soluzioni più avanzate per attuare e gestire la sicurezza fisica in tutti i suoi aspetti – spiega Gianluca Pagani di Cogen – anche per quanto riguarda la sicurezza perimetrale, fondamentale in tutti i casi in cui esiste uno spazio da proteggere tra la recinzione di una struttura a un edificio, che sia una fabbrica o un centro logistico. I nostri esperti, analizzate le caratteristiche del perimetro da proteggere e le esigenze del cliente, mettono a punto la soluzione migliore per rapporto costo/sicurezza».